“Finori è titolato dal giudice a gestire gli impianti dei Prati di Tivo”

Per l’avvocato Gianni Falconi, legale dell’imprenditore, non c’è alcun dubbio di interpretazione dell’ordinanza del tribunale. Quindi la seggio cabinovia ripartirà per l’estate

TERAMO – “Il tribunale di Teramo ha disposto che ‘occorre procedere alla nomina del custode che, per ragioni di continuità dell’attività di impresa e per disponibilità di mezzi, deve individuarsi nella società Marco Finori srl, in persona del legale rappresentante, cui va attribuito l’incarico di gestire e amministrare i beni sopra indicati nel rispetto dei diritti ed obblighi conferiti dall’art. 676 u.c. c.p.c. e a svolgere ogni attività prevista dalla legge e ritenuta utile al perseguimento delle finalità sottese alla nomina”. Secondo l’avvocato Gianni Falconi, legale di Marco Finori, non esisterebbero dubbi sul futuro della seggio-cabinovia dei Prati di Tivo, dopo il rigetto della sospensiva sul sequestro chiesto dalla Gst e la fissazione dell’udienza al 7 luglio.

Cioè: Finori può gestire l’attività della seggio-cabinovia e, in sostanza, potrebbe riaprirla e farla girare. L’intervento dell’avvocato per replicare sulla nostra ipotesi di un futuro incerto sulla riapertura in previsione della stagione estiva, sottolinea come ‘continuazione dell’attività di impresa‘ (citata dall’ordinanza con cui il giudice Fanesi ha disposto il sequestro dei beni mobili e immobili della Gst su richiesta di Finori, ndr) “richiede la riapertura degli impianti tant’è che il giudice intende tutelare la ‘…la produttività…’dell’impresa. La produttività è strumentale al perseguimento del fine di lucro che altro non è se non il risultato del miglior ‘rapporto tra la quantità prodotta in una data unità di tempo e i mezzi impiegati per produrla‘.

Sulla base di quanto affermato dal legale di Finori è dunque verosimile che presto l’imprenditore sambenedettese si appresterà a stilare una nuova convenzione con la Provincia per la gestione della seggio-cabinovia e alla firma di un nuovo contratto con l’Asbuc di Pietracamela, documenti che potranno permettere a Finori di essere autorizzato a gestire l’attività.